Azienda

Scopri la storia della nostra Azienda Vinicola in Toscana

Filosofia

Raccontiamo chi siamo attraverso i nostri vini.
I nostri vini devono saper rispecchiare il territorio. Ma devono anche riflettere la nostra filosofia, il nostro modo di lavorare, i nostri gusti.
Ogni bottiglia racconta chi siamo, da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare.

“Ogni uomo è chiamato a porre amore nell’opera delle proprie mani, ogni uomo è chiamato ad essere un artista. La piccola fattoria di famiglia è uno degli ultimi posti – sono sempre più rari ogni giorno – in cui gli uomini e le donne possono rispondere a questa chiamata ed essere un artista, ponendo amore nell’opera delle proprie mani. Si tratta di uno degli ultimi luoghi in cui il produttore è responsabile, dall’inizio alla fine, per la cosa fatta. Questo è certamente un valore spirituale, ma non per questo donare amore con il lavoro delle mani, il contadino, l’azienda, il consumatore e la nazione tutta, guadagnano in modo visibile. Guadagnano come qualità della vita, bontà del cibo, longevità e affidabilità delle fonti da cui questo proviene”

Wendell Berry

Terredagoli

Mirko Dagoli, giovane imprenditore, enologo, agronomo e appassionato, fin da piccolo muove i primi passi nelle vigne del nonno situate nelle Marche. All’età di 31 anni decide di investire su quella grande passione nella terra di origine vinificando le sue uve nelle zone del Chianti e Chianti Classico.

La sua impronta decisa e coraggiosa dà avvio ad un progetto di ristrutturazione e un processo di rinnovamento. Un progetto di innovazione tecnologica, architettonica ma anche filosofica e concettuale che ha avuto inizio nel 2018 con sede a Laterina Pergine Valdarno. Qui è stato trasferito il complesso aziendale dove il percorso produttivo garantisce una sempre maggiore qualità.

Il primo passo fatto in quello che era un capannone industriale sostanzialmente abbandonato, è stato piantare un fiore, l’Iris. Un fiore che vuole rappresentare la rinascita, la “ri-fioritura” del luogo. E proprio così come pensato, quel fiore cresce nella terra simultaneamente all’avanzamento del progetto di Mirko.

il lavoro della terra

Filosofia

Raccontiamo chi siamo attraverso i nostri vini.
I nostri vini devono saper rispecchiare il territorio. Ma devono anche riflettere la nostra filosofia, il nostro modo di lavorare, i nostri gusti.
Ogni bottiglia racconta chi siamo, da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare.

“Ogni uomo è chiamato a porre amore nell’opera delle proprie mani, ogni uomo è chiamato ad essere un artista. La piccola fattoria di famiglia è uno degli ultimi posti – sono sempre più rari ogni giorno – in cui gli uomini e le donne possono rispondere a questa chiamata ed essere un artista, ponendo amore nell’opera delle proprie mani. Si tratta di uno degli ultimi luoghi in cui il produttore è responsabile, dall’inizio alla fine, per la cosa fatta. Questo è certamente un valore spirituale, ma non per questo donare amore con il lavoro delle mani, il contadino, l’azienda, il consumatore e la nazione tutta, guadagnano in modo visibile. Guadagnano come qualità della vita, bontà del cibo, longevità e affidabilità delle fonti da cui questo proviene”

Wendell Berry

Terredagoli

Mirko Dagoli, giovane imprenditore, enologo, agronomo e appassionato, fin da piccolo muove i primi passi nelle vigne del nonno situate nelle Marche. All’età di 31 anni decide di investire su quella grande passione nella terra di origine vinificando le sue uve nelle zone del Chianti e Chianti Classico.

La sua impronta decisa e coraggiosa dà avvio ad un progetto di ristrutturazione e un processo di rinnovamento. Un progetto di innovazione tecnologica, architettonica ma anche filosofica e concettuale che ha avuto inizio nel 2018 con sede a Laterina Pergine Valdarno. Qui è stato trasferito il complesso aziendale dove il percorso produttivo garantisce una sempre maggiore qualità.

Il primo passo fatto in quello che era un capannone industriale sostanzialmente abbandonato, è stato piantare un fiore, l’Iris. Un fiore che vuole rappresentare la rinascita, la “ri-fioritura” del luogo. E proprio così come pensato, quel fiore cresce nella terra simultaneamente all’avanzamento del progetto di Mirko.